Chiese e Monumenti

Ultima modifica 14 aprile 2017

Il patrimonio artistico, che appartiene a quello che oggi è il territorio di Castelverde, si concentra in massima parte nelle cinque chiese parrocchiali che vi si trovano e che hanno una storia antichissima.

La presenza di un edificio sacro nel paese di Marzalengo è infatti ricordata per la prima volta nel 1132: si tratta dell' "ecclesiam Sanctae Mariae de Marzalingo", la cui proprietà in tale anno fu confermata da papa Innocenzo II ai canonici della Cattedrale di Cremona. La si ritrova citata nel 1385 nel Liber sinodalium con il titolo di S. Biagio, dipendente dalla plebania urbana di porta Pertusio. A lungo amministrata dal parroco del paese di San Vito sarebbe diventata parrocchia autonoma solo alla fine del XVI secolo.

Al 1174 risale invece la prima notizia dell'esistenza a Costa S. Abramo di un monastero benedettino femminile, detto appunto di S. Abramo al Morbasco, la cui fondazione fu opera di Sicardo, vescovo di Cremona dal 1185 al 1215. la posizione, in aperta campagna, lo esponeva però ai pricoli di guerre ed assalti, così nel 1315 la badessa e le monache si trasferirono in città nel monastero di S. Salvatore, per sfuggire alle incursioni di veronesi e mantovani allora in guerra con Cremona. Successivamente si unirono alle consorelle del monastero di S. Tommaso di Lerno, lasciando così liberi monastero e chiesa. Quest'ultima sarebbe allora stata utilizzata come sede della parrocchia, ruolo fino ad allora svolto dalla chiesa di S. Maria degli Angeli della località di Boffalora, che si trova citata nei documenti fin dal 1157 e presso la quale nel 1240 il nobile pietro Oldoini aveva fondato un pingue beneficio riservandosi il diritto di nominare il prevosto. Il trasferimento della sede parrocchiale in S. Abramo avvenne nei primissimi anni del XVI secolo, visto che l'elenco dei parroci redatto dal De Vecchi registra la loro presenza presso la chiesa di S. Maria degli angeli fino al 1494, mentre dal 1503 essi risultano risiedere presso quella di S. Abramo, che aveva conservato nel titolo memoria del monastero benedettino. La chiesa di S. Maria degli Angeli, diventata oratorio, continuò comunque ad essere officiata fino alla sua sconsacrazione avvenuta nel 1808.

Anche la chiesa di Castelverde gode di una prima citazione documentaria molto antica. Risale infatti al XIII secolo, quando è ricordata con il titolo di "S. Maria de Castagneto". Nel 1463, poichè non possedeva beni sufficienti per mantenere il parroco, per decreto di papa Pio II, passò ai circestensi del monastero di S. Maria Maddalena dlla Cava, che assunsero la cura d'anime con la facoltà di designare il rettore. In questo documento risulta intitolata a San'Archelao martire.

Per trovare citate le altre due chiese parrocchiali oggi esistenti, ossia quelle di San Martino in Beliseto e di Castelnuovo del Zappa, bisogna invece attendere il 1385. In tale anno venne infatti redatto il Liber sinodalium, che, riportando i conti di cassa della mensa vescovile, elenca tutte le chiese che erano tenute a versare un censo annuo. Tra esse figurano, appunto, la chiesa di San Martino in Beliseto, che insieme a quella di Cavallara dipendeva dalla pieve di Casalbuttano, la chiesa di Castelnuovo Corradi (ossia di Castelnuovo del Zappa), che insiem alla chiesa di Castagnino secco e a S. Biagio di Marzalengo dipendeva dalla plebania urbana di porta Pertusio, la chiesa di S. Maria degli Angeli di Boffalora, dipendente dalla plebania urbana di porta ariberti.


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